Banda Ultralarga 15 dicembre

“Banda Ultralarga. Il Piemonte alla svolta” è il titolo del seminario in programma venerdì 15 dicembre a Torino, alle ore 15, nella Sala Consiglieri della Città Metropolitana di Torino, in Via Maria Vittoria 12. Un’iniziativa voluta da ANCI e UNCEM regionali per “tracciare il bilancio di ciò che è stato fatto e per definire le iniziative future”, sottolinea Michele Pianetta, vicepresidente all’Innovazione di ANCI Piemonte.

All’incontro rivolto in particolare ai Sindaci e agli Amministratori dei Comuni piemontesi, interverranno i rappresentanti di Open Fiber, società (Enel con Cassa Depositi e Prestiti) che si è aggiudicata la gara per la posa della banda ultralarga in Piemonte e in altre sedici Regioni italiane. Per il Piemonte sono previsti investimenti pubblici per 284 milioni di euro nei prossimi tre anni.

“Quello della banda ultralarga – sottolinea Pianetta – è un tema cruciale per il sistema delle Autonomie locali, una questione che stiamo affrontando in maniera sinergica per dare voce ai Comuni e alle loro necessità. Sappiamo bene che Open Fiber ha vinto una gara e dovrà attenersi al capitolato, ma il confronto con i Comuni e con le Unioni montane sarà decisivo, affinché i Sindaci non si vedano calare progetti dall’alto”.

Nuova infrastruttura vuol dire nuovi servizi, meno digital divide, più opportunità per le aree interne. E per i poli urbani, le città, dove Open Fiber completerà con investimenti privati, propri, la posa della fibra ottica. Tutto questo entro il 2020. Open Fiber con i Comuni venerdì pomeriggio farà il punto rispetto alle strategie e alle scelte progettuali e operative. Annunciato l’uso di linee aeree e pochi scavi, ma soprattutto la volontà di raggiungere tutte le “case sparse” (per le quali UNCEM e ANCI hanno fatto particolare pressione) con tecnologie wireless. Open Fiber avrebbe inoltre previsto di portare ovunque i 100 mbs di velocità (e dunque non solo i 30 mbs minimi). “Sappiamo che il ribasso d’asta sul bando potrebbe essere investito per le reti di collegamento tra Comuni, finora non comprese nel Piano nazionale – spiega Marco Bussone, vicepresidente UNCEM Piemonte – Quest’ultimo è per noi un tema fondamentale: collegare i Comuni con specifiche dorsali vuol dire permettere agli Enti di unire servizi e funzioni, condividere i dati, fulcro dell’associazionismo comunale”.

“L’affidamento a Oper Fiber – aggiungono Pianetta e Bussone – deve consentire l’avvio a inizio 2018, nei 1.200 Comuni piemontesi, di interventi decisivi, strategici, che da tempo aspettavamo. Il gap tecnologico e il divario digitale sono diventati sempre più il fondamento di differenze strutturali economiche e sociali, hanno bloccato investimenti, limitato flussi turistici, hanno generato vere e proprie disuguaglianze. Ora siamo vicini alla svolta. E se alla trasmissione fisica di dati, sapremo unire anche il miglioramento delle strutture per le comunicazioni televisive e della telefonia mobile, limiteremo drasticamente il divario tra aree urbane e aree interne, montane, queste ultime nuovo luogo dell’innovazione e della coesione, spina dorsale del Paese e del Piemonte”.

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