ANCI Piemonte parteciperà all’incontro su “Gli aggregati riciclati nelle opere edili pubbliche e private: le opportunità ambientali ed economiche”, che si terrà dopodomani, mercoledì 10 ottobre alle ore 8.30 nella sede della Città Metropolitana di Torino. L’iniziativa, organizzata da Ance Piemonte e Valle d’Aosta (Associazione dei costruttori edili) e Anpar (Associazione produttori aggregati riciclati), costituisce un  importante momento di confronto pubblico su temi di stretta attualità per il settore edile [vedi programma allegato]. Saranno presenti i rappresentanti delle stazioni appaltanti, la Regione Piemonte, l’Arpa Piemonte, il Politecnico di Torino e l’Ordine degli Ingegneri di Torino.

Per l’Assessore alle Opere Pubbliche della Regione Piemonte Francesco Balocco: “Il riciclo dei rifiuti inerti nelle opere edili presenta una serie di opportunità e di concreti vantaggi per le pubbliche amministrazioni e gli Enti locali. Si pensi alla salvaguardia del territorio dovuto al minor smaltimento in discarica di tali materiali, alla riduzione dei consumi energetici ed ai vantaggi per la tutela dell’ambiente e della salute. Mi riferisco ad esempio (per un settore di mia competenza) all’utilizzo degli inerti riciclati nell’ambito della realizzazione e manutenzione di opere stradali. Occorre intensificare gli sforzi in questa direzione per dare impulso concreto allo sviluppo dell’economia circolare”.

“Col decreto ministeriale del 26 maggio 2016 è stato stabilito che ai fini del calcolo percentuale della produzione dei rifiuti differenziati, dal 2017 vengano computate nuove tipologie di materiali, tra i quali i rifiuti da costruzione e demolizione– afferma l’Assessore all’Ambiente e all’Urbanistica della Regione Piemonte Alberto Valmaggia  – da alcuni anni, la volontà del legislatore abbraccia la necessità di coniugare le esigenze economiche e sociali della popolazione al dovere di tutela ambientale nonché della salute umana. La nuova legge regionale in materia di riuso, di riqualificazione dell’edificato e di rigenerazione urbana, al momento in fase di pubblicazione, proprio in quest’ottica, prevede incentivi e premialità legate alla demolizione selettiva, dove appunto i prodotti della demolizione vengono avviati a operazioni di recupero. Il principio è quello dell’economia circolare, che vede nel reimpiego, e quindi della re-immissione nel ciclo produttivo, di materiali fino a poco tempo fa destinati esclusivamente allo smaltimento. Occorre pertanto che sempre di più il settore dell’edilizia rispecchi una nuova connotazione di sé, facente propri i principi di riduzione del consumo di suolo, di utilizzo di materiali riciclati e di rispetto e valorizzazione del patrimonio paesaggistico. Solamente in questo modo si potrà ottenere un doppio vantaggio: la tutela del nostro territorio e la realizzazione di opere di qualità e pregio”.

“Recuperare i materiali significa favorire l’economia circolare nel settore delle costruzioni edili– sottolinea il Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili –  ANCE, del Piemonte e Valle d’Aosta Rino Bazzani – per noi costruttori edili è un approccio fondamentale, significativo di un nuovo paradigma del processo costruttivo. Siamo infatti sia produttori di rifiuti speciali provenienti dalle attività di costruzione e demolizione che utilizzatori degli stessi rifiuti riciclati.  L’obiettivo del convegno è proprio quello di promuovere l’uso nelle opere edili di questi materiali, con il coinvolgimento della Regione Piemonte, dei professionisti e delle stazioni appaltanti al fine di condividere possibili modelli per un sempre più efficace uso degli aggregati riciclati”.

Carlo Colombino, Vicepresidente di ANPAR – Associazione nazionale produttori aggregati riciclati, costituita da associati che svolgono attività di recupero rifiuti prevalentemente provenienti da attività di demolizione e costruzione, dichiara: “è un settore industriale, attivo da quasi venti anni, che ha raggiunto la maturità essendo in grado di produrre aggregati tecnicamente equivalenti a quelli di cava ed ecocompatibili. Il mondo delle costruzioni pubblico e privato non ha tuttavia ancora preso del tutto coscienza dell’esistenza e delle caratteristiche di questi prodotti, tecnicamente validi, ecosostenibili ed economicamente vantaggiosi se paragonati a quelli di derivazione naturale. È quindi indispensabile, affinché si arrivi ad una economia compiutamente circolare che consenta il recupero dei rifiuti inerti (trasformandoli da problema in risorsa), che soprattutto le stazioni appaltanti pubbliche prevedano l’utilizzo di questi materiali. Il convegno del 10 di ottobre, si pone pertanto questo obiettivo ambizioso. È vitale che si comprenda che continuare ad utilizzare prodotti di cava quando è possibile utilizzare quelli del recupero non può che determinare aumento del consumo di suolo, impossibilità di trovare punti di smaltimento dei rifiuti edili (per saturazione degli impianti esistenti) con conseguenti abbandoni degli stessi nell’ambiente”.

“La salvaguardia dell’ambiente passa inevitabilmente attraverso l’economia circolare – ricorda Paolo Ruzzola, vicepresidente di ANCI Piemonte con delega al territorio e ai lavori pubblici – ecco perché l’utilizzo degli aggregati riciclati nel settore delle costruzioni è fondamentale. Una buona filiera del recupero e riuso delle macerie significa inoltre ridurre gli abbandoni, tema particolarmente caro ai sindaci. Ci auguriamo che questo convegno possa contribuire a informare e formare tutti i soggetti interessati, a partire dagli amministratori locali e dai progettisti”.

Il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, Alessio Toneguzzo, dichiara: “L’Ordine degli Ingegneri guarda da tempo con estrema attenzione al dibattito accesosi sul tema, molto importante nell’ambito della rigenerazione e nel recupero dei materiali che altrimenti costituiscono una potenziale criticità al loro smaltimento. L’interesse dell’Ordine è individuare un processo che assicuri un equilibrio tra gli effetti positivi, senza che ciò determini un appesantimento procedurale contrario alla filiera del settore dell’edilizia, che combatte quotidianamente con la riduzione dei costi e la semplificazione necessari per operare in questo periodo di crisi del comparto.

Infine, risulta di fondamentale importanza semplificare e ridurre i tempi relativi alle procedure che consentono di rendere utilizzabili in loco i materiali, che, prodotti dalle demolizioni ed inizialmente classificati come rifiuti, possono così comportare minor utilizzo di materiali di cava e minori inquinamento e costo dovuti al trasporto in uscita dei ‘rifiuti’ ed in ingresso dei materiali di recupero (non più rifiuti) o materiali di nuova estrazione”.