Chiara Appendino
Chiara Appendino

Buongiorno a tutte/i
vorrei iniziare con un pensiero speciale ai nostri colleghi e concittadini del Centro Italia che in questi giorni sono duramente messi alla prova dalle condizioni meteorologiche e da ulteriori scosse di terremoto. A loro va tutta la nostra solidarietà fatta anche e soprattutto di aiuti materiali e azioni concrete con la messa a disposizione di risorse umane e strumentali.

Proseguo con i più sentiti ringraziamenti, ringrazio di cuore per l’invito: il Presidente Andrea BALLARE’ e i vicepresidenti Elide TISI, Mauro BARISONE, Maurizio PIAZZA, Claudio CORRADINO, Ignazio Stefano ZANETTA, Diego BORLA, Mauro CALDERONI, Marco CAVICCHIOLI, Gianluca FORNO, Rocchino MULIERE, Michele PIANETTA, Paolo RUZZOLA, Alberto AVETTA, Emanuele RAMELLA PRALUNGO.

Un ulteriore ringraziamento al Direttore Marco ORLANDO soprattutto per la passione e la dedizione che mette in questo delicato incarico al servizio dei cittadini e delle istituzioni.
Gli Enti Locali sono da sempre l’organo di governo più vicino ai cittadini. Un cittadino in difficoltà ha come primo riferimento il comune che organizza e gestisce i servizi di prossimità nell’arco temporale della vita dei cittadini.
Il Comune pur essendo l’Istituzione più piccola ha in capo il maggior numero di responsabilità e si occupa tanto del tombino e dell’altalena quanto dei problemi della disoccupazione e del disagio sociale, dei bambini, degli anziani delle fragilità sociali, dei problemi reali della comunità locale.
Moltissimi di voi conoscono i loro cittadini per nome, li fermano per la strada, si fanno gli auguri per il compleanno. Il sindaco dà un volto alle storie della sua città e sa che il suo territorio nasce dalla somma delle esperienze della gente che ci vive.
Le difficoltà di un Comune sono tanto più grandi quanto più si è consapevoli che qualunque scelta andrà a gravare sui cittadini, da quelle urbanistiche fino a quelle fiscali. Ma è proprio dall’integrazione dei cittadini, dalla solidità dei legami sociali che si sviluppano le opportunità di crescita e giustizia sociale per un territorio.
In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo il governo può fare leva sulle Regioni e le Regioni sui Comuni, ma i Comuni possono fare leva solo sui cittadini, e ognuno di noi sa quanto siano difficili e pesanti tali scelte. Per questo motivo le nostre giunte e i nostri consigli si ingegnano per trovare soluzioni ai problemi quotidiani, spesso riuscendo a tirare fuori risorse anche quando sembra che non ve ne siano più.

Negli anni gli enti locali sono stati oggetto di una riduzione delle risorse disponibili. Queste scelte ci conducono a mettere in discussione servizi fondamentali per la comunità locale. Il Governo, anche nell’ottica complessiva della razionalizzazione della spesa nazionale, dovrebbe essere chiamato a scelte coraggiose privilegiando i Comuni quando questi si dimostrano essere dei soggetti efficienti ed in grado di rispondere in tempi brevi e nel miglior modo possibile alle esigenze dei cittadini. Un corretto uso della sussidiarietà infatti, secondo la mia opinione, può sposarsi con una razionalizzazione delle risorse pubbliche se però adeguatamente accompagnato da un costante finanziamento ed una pragmatica programmazione.
Tutto il nostro impegno ha davvero valore solo se condiviso. Mettere a disposizione degli altri Comuni le soluzioni che si sono trovate, consultarsi per ciò che è di interesse di tutto il territorio e andare verso obiettivi comuni è ciò che davvero può fare la differenza.
La soluzione è fare rete tra di noi. Muoverci come tante parti di un organo che ha lo stesso fine: il benessere dei cittadini.

Per realizzare il mandato istituzionale che i cittadini ci hanno affidato, dobbiamo puntare sempre più ad implementare quelli che sono tra i nostri principali compiti e piani di sviluppo:
la gestione dell’accoglienza dei migranti, spesso famiglie con bambini e minori non accompagnati nell’ambito dei progetti Sprar;
la gestione sempre più importante, e questi tristi giorni per i colleghi e i cittadini del Centro Italia lo stanno dimostrando ed ai quali va tutta la nostra solidarietà ed il massimo degli aiuti concreti possibili, della Protezione Civile;
lo sviluppo delle reti telematiche e delle energie rinnovabili con ricadute economiche sul territorio, assolutamente prioritario per le le cosiddette aree marginali sempre più tagliate fuori dagli investimenti dei grandi gruppi industriali;
il mutuo aiuto tra Comuni per la gestione dei servizi e con l’utilizzo di saperi e professionalità a supporto di territori più fragili;
l’ulteriore implementazione del grande patrimonio in ambito di formazione degli amministratori e funzionari con il conseguente sviluppo di buone prassi condivise tra i territori.
Per tutti questi motivi ad ognuno di noi spetta un compito ancora più difficile che è quello di andare oltre qualsiasi divisione. Prima di essere esponenti politici siamo sindaci e amministratori pubblici che prestano il loro servizio alla comunità.
Un augurio quindi a tutti noi di buon lavoro e ancora un grazie al Presidente uscente.

(*) sindaca della Città di Torino