Istat

Cresce la spesa dei Comuni per i servizi sociali, tornando a sfiorare i livelli precedenti alla crisi economica. Lo scorso 3 gennaio l’Istat ha infatti pubblicato i dati provvisori relativi all’annualità 2016, segnalando una crescita del 2% e una spesa che si attesta intorno ai 7 miliardi e 56 milioni di euro, pari allo 0,4% del Pil nazionale.

La principale fonte di finanziamento resta quella proveniente da risorse proprie dei Comuni e dalle varie forme associative fra Comuni limitrofi (61,8%), seguita dai fondi regionali per le politiche sociali (17,8%) e dai fondi statali, mentre si segnala una progressiva flessione del fondo indistinto per le politiche sociali (dal 13% del 2006 al 9% nel 2016) dell’Unione europea.

Dalla spesa media pro capite di 114 euro nel 2015 si è passati ai 116 euro del 2016 mentre sono rimaste forti disparità a livello territoriale con i due estremi, rappresentati dai 22 euro della Calabria e dai 517 della Provincia Autonoma di Bolzano. Al Sud, dove risiede il 23% della popolazione, si spende solo il 10% delle risorse destinate ai servizi socio-assistenziali.
Per quanto riguarda invece la ripartizione della spesa tra le tipologie di beneficiari degli  interventi e servizi che compongono la rete territoriale, si segnala il raddoppio delle risorse destinate ai disabili (da 1.478 euro annui pro-capite nel 2003 si passa a 2.854 nel 2016) mentre diminuisce la spesa dedicata ai servizi per gli anziani. In crescita, infine, la spesa per i minori e per le famiglie con figli.