Mattarella

“Gli ottomila Comuni sono il tessuto connettivo della nostra Repubblica. Dal più grande al più piccolo hanno tutti la medesima dignità. Rappresentano, nel loro insieme, le differenti esperienze presenti nel Paese e la vocazione all’unità. Rappresentano la storia, con i tesori e la cultura prodotti nei territori, e al tempo stesso sono la frontiera dove si affronta la sfida con i tempi nuovi, e con le innovazioni necessarie per divenire artefici del nostro futuro”.

Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla giornata inaugurale della XXXIV assemblea annuale Anci che si apre oggi alla Fiera di Vicenza.

“Da sindaci – ha detto il Capo dello Stato – diventate i volti e le braccia della Repubblica, la quale vive della partecipazione dei cittadini affinché la comunità nazionale e quelle locali crescano in libertà e migliorino il nostro modello sociale”. “La forza della nostra democrazia – ha continuato Mattarella – sta nella capacità di rispettare la pluralità e di comprendere quando è in gioco il bene comune che richiede un impegno condiviso. Il senso più profondo delle istituzioni sta proprio nella coscienza dell’interesse generale, che mai va smarrita nel confronto, a volte aspro, sui cambiamenti da realizzare”.

Il Presidente della Repubblica ha poi parlato del ruolo di Anci. “La rete dei sindaci che si esprime nell’Anci – ha rimarcato – è un momento di raccordo, tra società e istituzioni, tra parti fondamentali della Repubblica, tra territori con esigenze diverse. Un sodalizio di grande importanza, che può aiutare il Paese a connettere tra loro crescita economica, sana gestione del bilancio pubblico e funzionamento di un welfare diffuso, in modo che si allarghino le opportunità e si riducano le diseguaglianze”.

Infine un accenno alla legge sui piccoli Comuni da poco approvata dal Parlamento. “Un passo significativo – ha evidenziato Mattarella –verso uno sviluppo più inclusivo e sostenibile. Le risorse sono ancora esigue, tuttavia si è avviato un processo che dà valore alla riqualificazione dei centri storici, anche di quelli più piccoli, che si propone di contrastare lo spopolamento di paesi e borghi, che deve rafforzare i servizi nelle aree più interne, promuovendo investimenti, turismo, economie locali, colture di qualità, cura dell’ambiente”.

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