“Considerati i numeri ancora enormi di presenza di amianto sul territorio, è necessario ricomporre una piena sintonia interistituzionale. Occorre riprendere il patto di rete che si era provato a costruire con le istituzioni, in questo ambito è fondamentale il ruolo delle Regioni con le loro funzioni in materia di sanità, ambiente e sicurezza sul lavoro, così come quello dei Comuni per il rapporto di vicinanza col cittadino, oltre che del Governo, dei Ministeri, delle parti sociali, dei centri di competenza e della comunità scientifica”.

È quanto ha rimarcato il rappresentante della Commissione ANCI per le Politiche Ambientali, Territorio e Protezione Civile, Energia e Rifiuti, Damiano Coletta, in occasione della “Giornata mondiale dedicata ai morti sul lavoro e alle vittime dell’amianto” che si è svolta a Roma. All’incontro hanno partecipato i ministri del Lavoro e della Salute, e i Segretari generali di CGIL, CISL e UIL.

Risale al 5 maggio 2016 la firma dell’accordo fra Governo, Regioni e autonomie locali per la costituzione di un tavolo di coordinamento interistituzionale per la gestione delle problematiche relative all’amianto. Il tavolo è stato avviato all’inizio del 2017.

“Oggi – ha proseguito il rappresentante ANCI – è fondamentale far ripartire i lavori di quel tavolo per definire delle linee guida e interventi volti a favorire la realizzazione dei siti destinati allo smaltimento, troppo pochi quelli esistenti e in via di esaurimento. Ma è importante anche avviare attività censuarie uniformi sul territorio nazionale, così come una collaborazione fra Regioni e Anci per la definizione e l’adozione di azioni integrate fra Comuni e sistema ASL-ARPA per la tutela della popolazione dal rischio amianto”.

Tra le priorità individuate dal sindaco anche quella “di introdurre un passaporto amianto per gli edifici che ne certifichi la presenza o l’assenza e procedere ad uno snellimento delle norme per cui sarebbe opportuno riprendere il lavoro trasversale per la stesura di un Testo Unico”. Per queste ragioni – secondo Coletta – per poter affrontare concretamente il tema dello smaltimento dell’amianto e il suo impatto su ambiente e salute “dobbiamo fare rete e investire sulla ricerca che è in grado di fornirci nuove prospettive per il futuro”.