Conferenza Amianto

“Assumiamo un impegno collettivo, quello di non abbassare mai la guardia di fronte ai pericoli dell’amianto”. Lo ha detto il presidente di ANCI Piemonte, Alberto Avetta, intervenendo alla III Conferenza Governativa sull’amianto e sulle patologie correlate che si è svolta a Casale Monferrato.

“ANCI Piemonte e i 1204 Comuni del territorio – ha detto Avetta – manifestano ancora una volta la loro vicinanza al territorio casalese, che negli ultimi 25 anni ha intrapreso un percorso virtuoso diventato un modello per tutti quei territori che hanno vissuto e continuano a vivere la piaga dell’amianto e delle sue conseguenze”.

I primi a denunciare problematiche e conseguenze della produzione dell’eternit furono i sindacati. “La giornata di oggi ha un significato simbolico – ha ricordato l’onorevole Cristina Bargero – istituzioni, sindacati, politica e cittadini stanno combattendo una seconda battaglia, quella della ricerca, dalla quale dobbiamo uscire vittoriosi”. Bargero ha poi ricordato la recente approvazione la legge sugli ecoreati, nata proprio dalla vicenda di Casale.

Un lavoro di squadra dunque, che ha l’anno scorso ha visto impegnata la Regione Piemonte nell’approvazione del Piano Regionale Amianto, traduzione operativa della legge n.30 del 2008.
“Il piano disegna un Piemonte ‘Amianto Free’ – ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente Alberto Valmaggia – ma ci stiamo muovendo da tempo anche sul piano sanitario, per accompagnare la ricerca sulle patologie correlate”.

“La bonifica e la ricerca devono essere potenziate e necessitano di adeguate risorse, così come devono essere agevolati il trattamento e la presa in carica dell’amianto – ha aggiunto il sindaco Titti Palazzetti – negli ultimi 3 anni abbiamo dato un’accelerazione, bonificando circa 500.000 mq di tetto e tutti i ‘polverini’ censiti dall’ARPA, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente”.

Proprio dalla collaborazione tra ARPA Piemonte e le ANCI nazionale e regionale è nato il percorso “Città Amianto Zero”, il tour delle buone pratiche in tema di lotta all’amianto che ha coinvolto diverse località italiana. “In primo piano il tema della mappatura dei siti pericolosi, della modalità di svolgimento di monitoraggi e analisi, nella consapevolezza che il problema vada affrontato con metodo scientifico in tutti i suoi aspetti – ha sottolineato Angelo Robotto, direttore di ARPA Piemonte – siamo partiti dal Piemonte e da casale, che hanno trasformato le criticità i n opportunità a beneficio dell’intero territorio nazionale. Auspichiamo dunque che questo percorso virtuoso possa continuare”.

L’onorevole Fabio Lavagno ha ricordato come la bonifica di Casale, oggi sostenuta a da Governo e Regione, sia iniziata in realtà “con i fondi delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute e che hanno speso tutto ciò che potevano per dare il via alla battaglia sostenuta oggi dal Governo”.

Le comunità locali sono ancora oggi impegnate in un grande lavoro di sensibilizzazione che “parte da questi territori ma parla un linguaggio universale, perché se l’Italia è stata la prima a mettere al bando l’amianto a partire dal 1992, vi sono molti Paesi extraeuropei che continuano a utilizzarlo”, come ha ricordato l’assessore alla tutela dell’ambiente del Comune di Casale Monferrato, Cristina Fava, ribadendo l’importanza delle III Conferenza Governativa e dei gruppi di lavoro ad essa collegati.

“Ora però il lavoro di questa III conferenza va concretizzato – ha concluso Maurizio Mangialardi, presidente di ANCI Marche, a Casale in rappresentanza del presidente nazionale Antonio Decaro – è dal 1992 che l’amianto è al bando nel nostro Paese, ma dopo 25 anni la gestione della fase di dismissione rimane ancora una questione aperta. Una risposta forte la darà il Testo Unico depositato al Senato e in attesa di approvazione, intanto l’ANCI ha chiesto l’approvazione di emendamenti che tolgano dai vincoli di bilancio le risorse necessarie alla bonifica e alla messa in sicurezza”.

L’INTERA PLAYLIST