Cosa vuol dire comunità per le persone? Alcuni ritengono che comunità significhi condivisione; c’è chi invece pensa alla comunità come qualcosa di tutelante; infine c’è chi pensa che la comunità sia partecipazione.
Che cosa serve, dunque, per alimentare il senso di comunità? Occorrono luoghi di aggregazione, infrastrutture sociali dove incontrarsi, iniziative di scambio e di confronto tra le persone e, infine, servono le reti di “autoaiuto”. E i fattori disgreganti? Mancanza di servizi, di luoghi di aggregazione e mancanza di sicurezza.
Sono questi i temi al centro dell’indagine SWG presentata ad Arezzo, in uno dei tanti momenti di dibattito dell’Assemblea Nazionale ANCI.
Tra gli amministratori chiamati a portare la propria testimonianza anche il sindaco di Vercelli e presidente di ANCI Piemonte, Andrea Corsaro, che ha parlato del ruolo di amministratore come motore di sviluppo culturale di responsabilità verso gli altri, l’ambiente e i beni comuni. “Un sindaco – ha detto – deve avere come priorità soprattutto e prima di tutto le reti di aiuto. In tal senso è fondamentale la pianificazione”.
Sul palco anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli che, affrontando il tema delle risorse, ha rimarcato: “Gli strumenti che possiamo richiedere per avere maggiori possibilità di azione sono molti – ha sottolineato -. Ma i sindaci devono essere supportati da risorse, dalla possibilità di investire e dagli strumenti per poterlo fare in modo accelerato. Deve esserci una perequazione verticale, lo Stato sulle funzioni essenziali dagli asili nido ai servizi sociali deve – ha ribadito – perequare verticalmente perché non possiamo essere soli”.
Quindi, gli interventi dei sindaci di Reggio Emilia (Luca Vecchi), Imperia (Claudio Scajola), Cagliari (Paolo Truzzu), Benevento (Clemente Mastella) e Chieti (Umberto Di Primio).
Al dibattito hanno preso parte anche il vice segretario della CGIL Gianna Fracassi e il segretario confederale della CISL Ignazio Ganga, che si sono soffermati sul tema del lavoro.
