Piccoli comuni

“All’interno del pacchetto del PNRR per i piccoli Comuni ci sono alcune misure interessanti ma nel complesso manca una strategia specifica che parta dalla considerazione dello spopolamento come una delle grandi emergenze nazionali”. A ribadirlo è stato Massimo Castelli, coordinatore nazionale piccoli Comuni ANCI, che ha preso parte al webinar Piccoli comuni, Next Generation. Dalle comunità energetiche alla transizione ecologica e digitale per i territori promosso da Legambiente nel quadro di Voler Bene all’Italia, l’iniziativa nata nel 2004 grazie all’impegno dell’Associazione e di un vasto comitato promotore, per accendere i riflettori sui Piccoli Comuni.

“Come ANCI lavoreremo al massimo all’interno dei vari segmenti di azione per valorizzare i temi che ci interessano di più”, ha garantito Castelli. Ad esempio, “se parliamo di comunità energetiche, non possiamo non partire proprio dagli oltre 1200 Comuni non metanizzati che sono quelli costretti tra l’altro ad inquinare di più”, ha spiegato il coordinatore ANCI. “Allo stesso modo quando parliamo di riforma fiscale, vorremmo vedere innanzitutto qualcosa di concreto sulla fiscalità di vantaggio perlomeno per i comuni che hanno perso più del 50% della popolazione negli ultimi 50 anni”.

Vi è poi un altro tema fondamentale: “Sul territorio ci sono molti fabbricati e terreni abbandonati, perché passati attraverso successioni ereditarie improduttive. Dopo due o tre successioni – ha spiegato Castelli – questi fabbricati e terreni dovrebbero entrare nel patrimonio pubblico, in modo che e i Comuni potrebbero metterli a disposizione di coloro che vogliono investire. Tale situazione è il risultato dell’impatto che lo spopolamento sta avendo da anni sulle nostre comunità ma, risolvendo questo problema, avremo sicuramente un impatto positivo, tanto più in questa fase di ripartenza del sistema Paese”.