Decaro Antonio

“I dati della Ragioneria dello Stato e dell’ANAC confermano che, nonostante le difficoltà economiche e le ristrettezze di personale che rimangono, i Comuni stanno facendo il proprio dovere: abbiamo ottenuto le risorse e le stiamo spendendo. Ci erano stati riservati 40 miliardi di euro, il 19% delle risorse del PNRR. Di questi, sono stati già assegnati ai Comuni 37 miliardi, sulla base dei quali abbiamo bandito 55mila gare, il 52% del totale. Tuttavia, permangono alcune criticità trasversali sulle anticipazioni, sul meccanismo dei pagamenti e sulla semplificazione nella fase delle autorizzazioni. Come ANCI siamo pronti al confronto con il governo e il Parlamento per risolvere queste criticità”.

Questa la posizione esposta dal presidente dell’Associazione dei Comuni, Antonio Decaro, davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato e alla Commissione Politiche Ue del Senato (consulta il documento presentato).

Nello specifico Decaro ha ricordato come secondo i dati ANAC “in tutta Italia le gare bandite con risorse PNRR e/o PNC da luglio 2022 fino a metà giugno 2023 sono circa 102 mila. Di queste, il 51% ossia quasi 52mila sono a titolarità comunale. I Comuni – ha sottolineato – sono la prima categoria di committenti per numero di gare bandite PNRR/PNC e questo nonostante siano titolari del 19% del totale del monte risorse reso disponibile dal PNRR”.
Il presidente ANCI ha poi evidenziato i risultati ottenuti nel settore strategico degli asili nido: “Entro la fine di giugno, il 91,4% delle risorse sono state aggiudicate con le gare: non abbiamo avuto problemi con la Commissione Ue”.

Venendo poi alle criticità, Decaro ha auspicato “per quanto riguarda gli anticipi, attualmente del 10%, che ove ci sia un progetto esecutivo ci venga anticipato il 30%, che è quello che ci chiedono le aziende per procedere con i lavori”. Altra richiesta ribadita dall’ANCI, quella di una maggiore puntualità dei pagamenti. Infine, sul fronte delle semplificazioni procedurali, Decaro ha ribadito la richiesta di “dar vita a una conferenza dei servizi unica a 30 giorni per tutte le opere pubbliche, estendendo a tutte le opere la procedura semplificata ora prevista per scuole e asili nido e che ha dato ottimi risultati, come confermano i dati”.