Sindaci d'Italia

“Oggi a Roma Poste Italiane si è assunta l’impegno di non chiudere gli uffici postali nei piccoli Comuni. Anzi, insieme svilupperemo servizi innovativi per le nostre comunità. È frutto del lavoro avviato negli anni scorsi da ANCI Piemonte che ha saputo dar voce alle proteste dei nostri sindaci. Rivendichiamo con forza la giusta scelta di Poste che ha saputo cambiare idea raccogliendo le nostre proposte. Abbiamo impedito che ci fossero Comuni di serie A e altri di serie B. Abbiamo lavorato per garantire il giusto equilibrio tra le grandi realtà urbane e tutto ciò che vive e cresce intorno e, alla fine, la tenacia di ANCI e quella degli amministratori locali ha premiato questo sforzo comune”.
Così il presidente di ANCI Piemonte, Alberto Avetta, a margine dell’evento organizzato a Roma da Poste Italiane, al quale hanno partecipato ben 3.000 sindaci da tutta Italia e durante il quale l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha presentato i 10 punti del piano industriale quinquennale dell’azienda, che prevede investimenti per 500 milioni di euro l’anno.

“Dieci punti che sono altrettanti impegni che, a nome di Poste Italiane, metteremo in campo per coltivare, proteggere e far emergere le tante positività che ci sono nei Comuni e nei loro territori”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in un passaggio del suo intervento alla giornata di incontro con i Comuni, organizzata da Poste presso la Nuvola di Fuksas.
Dalla promessa di non chiusura di alcun ufficio postale nei piccoli Comuni ed al servizio di Tesoreria per i piccoli comuni in partnership con Cassa Depositi e Prestiti, a nuovi Atm per servizi di postamat laddove non ci sono; dalla collaborazione con i tabaccai per farli diventare ‘punti’ Poste, all’abbattimento delle barriere architettoniche e al potenziamento dei servizi di videosorveglianza. Per arrivare a progetti immobiliari di solidarietà sociale e al rafforzamento del servizio nei Comuni turistici.

Circa 500 i sindaci piemontesi che hanno partecipato all’evento, coordinati dall’ANCI regionale.

Come ricorda, Gianluca Forno, coordinatore Piccoli Comuni e Unioni di Comuni di ANCI Piemonte: “Tutto è partito dalla resistenza dell’ANCI e di 41 sindaci delle zone del Monferrato, dell’alessandrino, dell’astigiano e del cuneese, che tre anni fa si erano opposti al progetto di razionalizzazione dei servizi postali presentato da Poste Italiane”. Una volta a regime, il piano industriale di Poste avrebbe contemplato la consegna a giorni alterni in 780 Comuni su oltre 1.200 in tutto il Piemonte. Una situazione allarmante, che aveva scatenato le proteste e le azioni legali dell’ANCI e dei sindaci, che avevano proposto ricorso al TAR. “Da lì – ricorda Forno – il via al tavolo di confronto con Poste Italiane, le riunioni con i territori e con i sindaci, la firma di un primo protocollo che ha visto da subito protagoniste Anci Piemonte, Regione Piemonte e Poste Italiane. Il risultato odierno, che sentiamo orgogliosamente nostro, rappresenta un nuovo punto per mantenere e rafforzare i servizi anche delle aree più disagiate”.

“Ora – conclude il vicepresidente all’Innovazione di ANCI Piemonte, Michele Pianetta – la sfida corre sul filo dell’innovazione. Poste Italiane ha presentato una serie di servizi innovativi nati per favorire il dialogo tra i cittadini e la pubblica amministrazione: dai sistemi di comunicazione e pagamento, alla gestione in outsourcing dei processi amministrativi, Poste Italiane si propone come partner nel progettare e gestire funzioni amministrative e progetti complessi, che consentiranno agli enti pubblici di rendere più veloce e semplice il processo amministrativo. Una sfida che viaggia di pari passo con quella della connettività a banda ultra larga. Questioni che abbiamo particolarmente a cuore e che continuiamo a presidiare”.

Guarda la fotogallery