SMAT

“Se i cittadini aprono i rubinetti e non esce l’acqua si rivolgono ai sindaci e ai Comuni, non certo al Parlamento. Ed è così da sempre quando si parla di servizi pubblici”. Lo ha rammentato il presidente di ANCI Piemonte, Alberto Avetta, intervenendo al convegno “I driver dello sviluppo. Il servizio idrico integrato: orizzonte 2030”, organizzato a margine dell’inaugurazione del nuovo centro ricerche SMAT e del nuovo impianto per l’abbattimento dei nitrati delle acque reflue, a Settimo Torinese. “Alla luce delle proposte di riforma che interessano il settore, abbiamo chiesto che il Parlamento, prima di approvare nuove leggi, ascolti i sindaci” ha sottolineato Avetta, ricordando come “nonostante un contesto difficile, in cui oltre il 25% delle reti idriche ha più di 50 anni e necessità di opere di adeguamento (solo in Piemonte servono 3,5 miliardi di euro), le esperienze positive non mancano. Penso ad esempio SMAT SpA così come Acqua Novara e VCO, società interamente pubbliche governate dai Comuni, che hanno saputo attuare politiche tariffarie a favore dei cittadini economicamente più deboli e che hanno sviluppato investimenti utili a garantire la qualità dell’acqua che consumiamo”.

Avetta ha poi ricordato come: “In Italia l’acqua costa mediamente 1,5 euro al metro cubo a fronte dei 3,92 della Francia, dei 4,53 del Belgio e dei 9 euro della Danimarca. Un trend che ovviamente speriamo di mantenere”.

“Per quanto riguarda SMAT – ha sottolineato il presidente Paolo Romano – voglio sottolineare come il rischio privatizzazione paventato da alcuni sia praticamente nullo. Non facciamo lucro ma produciamo utile, cerchiamo di garantire un servizio di qualità e ci siamo impegnati a realizzare investimenti per oltre 1,4 miliardi di euro da qui al 2033. La nostra è una società di natura completamente pubblica che opera su oltre 12.000 km di acquedotto e su ben 8.000 km di rete fognaria. Dati e considerazioni che occorre avere ben presenti prima di parlare di qualsiasi tipo di riforma”.

All’evento organizzato questa mattina da SMAT ha partecipato anche l’on. Federiga Daga, prima firmataria della PdL Acqua Pubblica AC 52, attualmente all’esame della commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera. “Vogliamo che il servizio idrico integrato funzioni da Nord a Sud, da Est a Ovest. Riteniamo che sull’acqua non si debba assolutamente fare profitto, i sindaci e l’ANCI ci chiedono di dialogare e noi ascolteremo le proposte che ci vorranno formulare in Commissione Ambiente”, ha rassicurato la deputata M5S.

Rassicurazioni sono arrivate anche dal presidente della Commissione Ambiente, Alessandro Benevenuto, presente all’iniziativa odierna: “Ascolteremo attentamente i gestori e l’ANCI. Non faremo alcun passo contro le comunità locali, vogliamo garantire un servizio pubblico di qualità nel rispetto dei territori e dei sindaci”.