L’annuncio dei tagli alla manutenzione delle strade provinciali da parte del Ministero dei Trasporti ha suscitato forti reazioni da parte degli enti locali piemontesi. La misura prevede una riduzione del 70% dei fondi per il 2024 e 2025, con un ulteriore taglio del 40% a partire dal 2027 con serie ripercussioni sulla viabilità locale e sulla sicurezza stradale.
Nelle ultime ore il presidente di ANCI Piemonte, Davide Gilardino, e il coordinatore Piccoli Comuni e Unioni di Comuni dell’associazione, Emanuele Ramella Pralungo, sono intervenuti sull’argomento in un’intervista rilasciata alla TgR della RAI nella loro veste di presidenti delle province di Vercelli e Biella.
Emanuele Ramella Pralungo, alla guida della Provincia di Biella, ha espresso profonda preoccupazione, denunciando l’impatto devastante dei tagli e i gravi disagi che i cittadini potrebbero subire per via delle possibili limitazioni del traffico o della chiusure di arterie o tratti di strada, conseguente alla mancanza di risorse per la manutenzione.
Davide Gilardino, presidente della Provincia di Vercelli, ha definito i tagli “inaccettabili”, ravvisando il rischio concreto di un degrado diffuso della rete viaria, in una provincia che conta quasi 1.000 chilometri di strade.
Sulla questione è intervenuto anche un altro vicepresidente di ANCI Piemonte, Jacopo Suppo, il quale nella sua veste di vicesindaco della Città metropolitana di Torino ha dichiarato: “La notizia dei tagli è giunta ieri come un fulmine a ciel sereno. Per noi significa passare nel solo 2025 da un trasferimento di 7 milioni e mezzo a poco meno di 2 milioni e 200.000. Anche per il 2026 è previsto un taglio di 5 milioni e la prospettiva è quella di un azzeramento dei trasferimenti nel 2029. Com’è possibile per la Città metropolitana e per chi la amministra continuare ad assumersi la responsabilità, anche penale, per la sicurezza dei 2900 km di strade di competenza del nostro Ente? La Città metropolitana di Torino – ha poi aggiunto – non vuole interrompere nessun cantiere stradale e anzi stiamo facendo pressioni perché il Governo torni sui suoi passi, evitando di penalizzare la sicurezza stradale in tutti i territori”.
“Per recuperare il devastante emendamento approvato nel milleproroghe – ha dichiarato ancora il presidente di ANCI Piemonte, Davide Gilardino – d’intesa con il presidente del Consiglio Meloni, cercheremo di far reinserire le risorse sottratte nel decreto-legge Infrastrutture in sede di conversione nei prossimi 60 giorni. Almeno i primi 195 milioni decurtati nel 2025. Successivamente, in legge di bilancio, chiederemo vengano inseriti 190 milioni ad oggi decurtati per l’annualità 2026”.
Intanto, nelle scorse ore, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, rispondendo alle polemiche sollevate da alcune forze politiche, ha fatto sapere che i fondi tagliati alla viabilità provinciale non saranno destinati al Ponte sullo Stretto ma andranno a coprire l’aumento dei costi del Terzo Valico dei Giovi, la nuova linea ferroviaria in costruzione fra Genova e Tortona, che consentirà di potenziare i collegamenti merci tra il Nord Italia e l’Europa e di rendere più veloci i collegamenti passeggeri fra Genova, Torino e Milano. Sempre Salvini, di fronte al malcontento trasversale che coinvolge anche le principali associazioni di categoria come ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e Confindustria, ha poi assicurato il proprio impegno personale per recuperare i fondi necessari per le strade provinciali con la prossima manovra di bilancio.
Di fatto, la vicenda di questi giorni mette in luce una profonda frattura tra il governo centrale e i territori, con diverse province piemontesi che denunciano seri rischi per la sicurezza e la funzionalità della rete viaria locale.
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