“I Comuni alle prese con le concessioni balneari in scadenza chiedono al governo un intervento chiarificatore sul tema delle proroghe automatiche. Anche davanti a pronunce giudiziarie di segno diverso”. Lo chiede il delegato al Turismo dell’ANCI, Andrea Gnassi, in riferimento all’applicazione dell’articolo 1, comma 683 della legge di Bilancio 2019 (confermato nel decreto Rilancio) che estende le concessioni demaniali adottate prima del 31 dicembre 2009 (con procedura di affidamento attivata prima di quell’anno) sino al 2033. Un tema oggetto di due lettere indirizzate dall’ANCI ad altrettanti esponenti del governo: il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia, e la ministra agli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, affinché istituisca un tavolo urgente in sede di conferenza unificata.

“La vicenda delle concessioni balneari – dice Gnassi – è diventata una sorta di rompicapo. Da un lato il Consiglio di Stato che nella sentenza 7258/2019 riconosce ai Comuni la possibilità di applicare le proroghe automatiche delle concessioni balneari; salvo poi ‘autosmentirsi’ con la sentenza 7874/2019 che bolla tali proroghe come illegittime. Dall’altro i vari Tar: quello di Lecce (sentenza 1321/2020) secondo cui la disapplicazione della legge non può essere attribuita ‘in via automatica e addirittura vincolata al dirigente comunale’, e quello di Bari per cui invece le proroghe “vanno disapplicate” (sentenza 265/2021). Una linea, questa, sposata in pieno dalla Cassazione penale. E poi i vari orientamenti e gli atti delle procure, come quella di Genova, e dell’Autorità garante della concorrenza. Un quadro di interpretazioni diverse e a volte configgenti, in cui è difficile districarsi”.

Di qui la richiesta di un intervento chiarificatore da parte del governo. “L’ANCI – conclude Gnassi – ha chiesto al Governo di affrontare una volta per tutte una situazione diventata ingestibile per i Comuni e che rischia di compromettere migliaia di imprese, oltretutto in una fase drammatica del Paese. Il turismo italiano è stato colpito al cuore dall’emergenza sanitaria. Oggi, anche sul tema della Bolkenstein, si devono costruire le condizioni perché la stagione estiva possa svolgersi almeno attraverso provvedimenti ponte per i prossimi mesi, per poi affrontare definitivamente la questione a fine stagione balneare. Affidiamo al ministro Garavaglia la richiesta di individuare una strategia chiara per dare finalmente certezze ai territori e alle imprese”.