“Sono molto soddisfatto del voto unanime dei gruppi politici: votare un testo in modo unitario non accade spesso, anzi credo sia solo la seconda volta in questa XVIII Legislatura”. Così il vicepresidente vicario di ANCI nazionale, on. Roberto Pella, sindaco di Valdengo (BI) dopo il via libera della Camera dei Deputati alla mozione che riconosce l’obesità come malattia. “È un momento importantissimo, storico, per tutte le persone con obesità e per i loro famigliari che vedono finalmente riconosciuta la loro condizione come una malattia e che possono contare sull’impegno del Governo a implementare un Piano Nazionale dedicato, con azioni di: promozione dell’attività fisica, della sana alimentazione e di corretti stili di vita; informazione e formazione dei cittadini con la collaborazione degli Enti locali e delle Autorità sanitarie locali; lotta allo stigma, alla discriminazione e al bullismo. Si va verso la creazione di un piano nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità”.

A partire da oggi, una forte alleanza della politica con società scientifiche, associazioni dei pazienti, ricerca, sanità, scuola e Comuni contribuirà a mantenere alta l’attenzione sulle attività di prevenzione, sulla diagnosi precoce e sulle cure più appropriate da mettere in campo per una maggiore conoscenza e consapevolezza del problema.

In Italia, sovrappeso e obesità interessano quasi 1 adulto su 2 (10,4% sono obesi e 36% pre-obesi) e 1 su 3 tra bambini con meno di 8 anni, il più alto tasso di obesità infantile d’Europa. I più colpiti sono i bambini e gli adolescenti del Sud (31,9%) e più di un terzo di loro non pratica alcun tipo si attività fisica. In entrambe le fasce di età, si osservano delle differenze in base al genere, al livello d’istruzione e alla condizione socio-economica, alla residenza nelle aree urbane o più periferiche. L’impatto economico della patologia si stima intorno al 4% della spesa sanitaria nazionale, per un totale di circa 4,5 miliardi di euro; l’8% della spesa sanitaria nella regione europea in costi diretti e almeno il doppio se consideriamo che tali patologie sono responsabili anche di costi indiretti.

“Per le proporzioni che ha assunto nel nostro Paese e per le implicazioni che genera dal punto di vista della spesa per i sistemi sanitari – nazionali, regionali e locali, l’obesità è oggi una voce di bilancio sempre più insostenibile, se non saremo in grado di dotarci di politiche di prevenzione e di cura adeguate.”

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