Dopo l’allarme lanciato dall’ANCI Piemonte, la questione relativa alla gratuità del servizio scuolabus approda sul tavolo dell’ANCI nazionale. A farsene carico in prima persona era stato il presidente dell’Associazione dei Comuni piemontese, Alberto Avetta: “Facciamo appello al governo affinché inserisca nell’elenco dei servizi a domanda individuale – che è del 1983 – il servizio di scuolabus. I sindaci devono poterlo erogare come hanno fatto fino ad oggi ovvero contribuendo alle spese sostenute dalle famiglie. Per noi si tratta di un servizio pubblico essenziale”.

Sulla questione si era pronunciata la Corte dei Conti regionale (delibera n. 46/2019) rispondendo ad un’istanza presentata dal Comune di Biandrate (NO) che, dopo aver completato i lavori di costruzione del nuovo plesso scolastico, chiedeva di poter attivare gratuitamente un servizio di collegamento al centro abitato, in deroga alla clausola di invarianza finanziaria prevista dall’articolo 5, comma 2, del Dlgs 63/2017. Dai giudici della corte piemontese era arrivato però parere totalmente negativo in quanto, in base alla normativa vigente, le spese sostenute per l’erogazione del servizio devono essere integralmente coperte dall’utenza, trattandosi di un “servizio pubblico locale” e non di un “servizio a domanda individuale”.

La questione aveva destato la preoccupazione dei sindaci e aveva indotto il presidente Alberto Avetta a interessare i vertici nazionali dell’ANCI, che in queste ore ha scritto al governo.

“L’interpretazione dei giudici della Corte dei Conti Sezione Piemonte espressa con delibera 46/2019 che individua la natura del trasporto scolastico come servizio pubblico locale e non a domanda individuale, potrebbe comportare non pochi problemi nella prosecuzione dell’esercizio dell’attività da parte dei Comuni, che peraltro, hanno sempre effettuato tale servizio sostenendone la spesa anche con risorse proprie, spesso considerevoli”. Così si legge nella lettera che il Segretario Generale dell’ANCI Veronica Nicotra ha inviato al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università Giuseppe Chinè e al Capo di Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gino Scaccia.
La missiva sottolinea come il trasporto scolastico sia un servizio pubblico, riconosciuto nell’ambito del diritto allo studio, costituzionalmente garantito, rivolto alle famiglie a sostegno della fruizione dell’istruzione di base e il cui esercizio da parte dei Comuni non dovrebbe essere subordinato a regole così rigide.
Da qui l’invito “ad individuare, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, una soluzione al problema attraverso un intervento normativo oppure tramite una circolare esplicativa che definisca, nell’ambito dell’autonomia dell’Amministrazione e nel rispetto degli equilibri di bilancio, le modalità per assicurare alle famiglie un servizio ritenuto fondamentale”.

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