Alberto Avetta Presidente ANCI Piemonte

“La dignità del lavoro si misura anche sulla sicurezza e sull’incolumità delle persone. Garantirla attraverso provvedimenti e misure legislative idonee è un dovere imprescindibile, così come è un dovere, non solo morale, continuare la battaglia di civiltà per la prevenzione degli incidenti sul lavoro. È una responsabilità che  riguarda tutti, il mondo delle imprese come la pubblica amministrazione. Ma al di là delle intenzioni, per rilanciare il tema della sicurezza occorre un impegno concreto. In altre parole bisogna tornare a investire sui territori: il blocco del turn over dei dipendenti ha inciso negativamente sull’azione amministrativa degli Enti locali”.

Lo dice il presidente dell’ANCI Piemonte, Alberto Avetta, tornando ad affrontare il tema della sicurezza sul lavoro, dopo il tragico incidente di Villareggia nel quale hanno perso la vita due cantonieri della Città metropolitana di Torino.
“I continui tagli – prosegue Avetta – e il blocco del turn over hanno inciso negativamente sulle condizioni di lavoro di chi quotidianamente opera al servizio della collettività. Tanto per fare un esempio, se fino al 2015 i cantonieri in servizio sulle strade della provincia di Vercelli erano 19, oggi sono a malapena 9 e devono coprire 972 km di strade. Nella provincia del VCO i 27 cantonieri del 2008 si sono ridotti a 7 unità e operano su 520 km di strade, di cui 400 in montagna. A Novara su 788 km di strade lavorano 9 persone, tra capi cantonieri e cantonieri. A Biella sono attivi 8 cantonieri su 700 km di strade, gran parte delle quali montane.
Ad Asti ci sono 28 cantonieri per 1.300 km di strade, ad Alessandria 71 cantonieri su 2.600 km, a Torino ci sono 148 cantonieri per 3.000 km di strade e a Cuneo, dove i cantonieri attivi sono 127 su 3.300 km.
Questa numeri sono ancor più allarmanti alla luce di provvedimenti come “quota 100” che sono certamente positivi per chi potrà usufruirne ma che avranno effetti pesanti soprattutto per le Province e la città Metropolitana. In questi enti infatti le assunzioni sono state bloccate per anni e i dipendenti hanno età sempre più avanzate. Per questo chiediamo che a “quota 100” sia affiancato con urgenza un piano di assunzioni straordinario per la pubblica amministrazione locale mirato ad integrare i dipendenti in uscita. Questo per garantire qualità dei servizi erogati e sicurezza per i nostri dipendenti”.